Formatosi presso l'Accademia di
Ludovico Carracci a Bologna, fu
scultore ed inizialmente
orafo a
Mantova, chiamatovi dal duca
Ferdinando Gonzaga (1612-1626). Nella città gonzaghesca soggiornò e operò dal
1620 al
1624. Nel
1625 si trasferì a
Roma e qui si occupò del restauro e della misurazione di
statue antiche, su incarico del
cardinale Ludovico Ludovisi. In questo modo poté approfondire la conoscenza del patrimonio classico, subendone gli influssi a livello figurativo. Nelle prime opere che realizzò durante questo periodo, come le statue di
San Giovanni Evangelista e di
Santa Maria Maddalena per la Cappella Bandini in San Silvestro al
Quirinale (
1628-
1629), si riscontrano influssi
berniniani che avvicinano l'Algardi alla corrente del
classicismo, particolarmente diffusa nella
Roma di quegli anni, ravvisabile nelle opere di
Nicolas Poussin,
Andrea Sacchi,
Francois Duquesnoy e del
Domenichino.
Fra le opere più interessanti dell'Algardi si possono indicare la statua in bronzo di
Innocenzo X eseguita fra il
1649 e il
1650 (
Palazzo dei Conservatori), la pala con
L'incontro di papa Leone I e Attila (
1646-
53) e la
Tomba di Leone XI (
1634-
44), entrambi in
San Pietro. Algardi evitò l'uso di
marmi policromi, adottando invece il marmo bianco di
Carrara.
Algardi fu inoltre un apprezzato ritrattista, capace di unire il fine realismo della scuola bolognese ad una nobile compostezza. A questo proposito si possono citare diversi ritratti, fra cui
Garzia Mellini in
Santa Maria del Popolo, il
Busto del Cardinale Laudivio Zacchia (
1626?) nel Museo di Berlino,
Roberto Frangipane in San Marcello al Corso ed
Olimpia Pamphili nella
Galleria Doria Pamphilij.
da Wikipedia Enciclopedia Libera
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