"La linea di quei pochi che sanno scegliere sacrificando se stessi è la luce che illumina il nostro futuro. Impressiona sempre questa peculiarità psicologica dell'essere umano: nel benessere e nella spensieratezza, ha paura anche delle più piccole contrarietà che toccano la periferia della propria esistenza, fa di tutto per non conoscere le sofferenze altrui e le proprie future, rinnega molte cose, perfino ciò che è importante, spirituale, essenziale pur di conservare il proprio essere. Giunto invece alle ultime rive della miseria dove l'uomo è nudo e privo di tutto quello che sembra rendere bella la vita, ecco che trova improvvisamente in se stesso la risolutezza per fermarsi all'ultimo passo e sacrificare la vita purché siano salvi i principi. Per la prima peculiarità l'umanità non ha saputo mantenere nessuna vetta conquistata, per la seconda si è sollevata da tutti gli abissi”.
Sull'umanità e il sacrificio - Aleksandr Isaevič Solženicyn(Premio Nobel per la letteratura 1970)
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In Galileo Galilei davanti al Sant'Uffizio, l'olio su tela dipinto da Joseph Nicolas Robert-Fleury nel 1847, conservato nel Museo del Louvre di Parigi, è rappresentato l'atto di abiura dello scienziato di fronte al Sant'Uffizio avvenuto nel 1633. Davanti a lui il cardinale Bellarmino.
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