" Ogni drago genera un S. Giorgio che lo uccide. "
(Khalil Gibran)
(Khalil Gibran)
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La sua vicenda è suggestiva come una favola, ma rivela profondi significati simbolici, nella lotta tra bene e male. Patrono di intere nazioni, fu invocato nelle pestilenze: anche in terra ambrosiana il suo culto era particolarmente diffuso.
La leggenda narra che Giorgio fosse un nobile cavaliere errante, originario della Cappadocia (nell’attuale Turchia), di fede cristiana. Apostolo su un bianco cavallo, giunse un giorno nel regno di Silene, in Cirenaica, che era funestato dalla presenza di un terribile drago, la cui forza distruttrice poteva essere contenuta solo da sacrifici umani. Fu proprio il “soldato di Cristo” a salvare dalle fauci del mostro la figlia del re, e come ricompensa non volle né onori né denari, ma che tutto il popolo si convertisse ricevendo il battesimo.
Non si può tralasciare, inoltre, il fatto che il nome Giorgio, in greco, significa: “uomo della terra”. La qual cosa, d’acchito, sembra contrastare con l’idea di nobiltà che accompagna la vicenda del nostro cavaliere… In realtà, a ben pensarci, questa storia racconta anche l’azione “civilizzatrice” degli uomini nei confronti di ambienti naturali che, ancora in epoca medievale, apparivano selvaggi, inospitali e perfino pericolosi (il drago della Cirenaica, infatti, uccideva con il suo fiato pestilenziale: una metafora, dunque, dei miasmi mortiferi delle paludi).
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Ilian Rachov, Artista
San Giorgio sconfigge il Drago
https://www.artbyilian.com
Mostra in Dicembre 2021
Galleria Internazionale Area Contesa
Via Margutta
Roma
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