" Ecco, tu, o amico mio Unferth, molte cose
hai dette, ebbro d'indromele, riguardfo a Breca;
della sua avventura molto hai parlato! Io in verità affermo
che posseggo maggior forza nel mare,
nel lottare con le onde, di ogni altro uomo.
Noi due convenimmo, quando eravamo giovanetti,
di misurarci in gara, entrambi eravamo allora
in giovane età, che noi sull'oceano
eravamo pronti a rischiar la vita, e ciò così ponemmo ad effetto.
Snudammo le spade, quindi ci gittammo a nuoto,
con robuste braccia; dalle balene
pensavamo di difenderci. Egli non poté affatto da me
fuggire lontano sui flutti,
più veloce sul mare, né io volli da lui staccarmi.
Quindi noi due insieme fummo sull'oceano
per lo spazio di cinque notti, sinché i marosi ci separarono,
i fluttuanti cavalloni; glaciale era la temperie ,
la notte profonda; ed il vento soffiava dal nord contro di noi
rabbiosamente ostile; furiose erano le onde.
Mosso da ira era l'animo dei pesci del mare;
colà contro quegli esseri odiosi, la mia ferrea maglia,
saldamente intessuta, mi prestò aiuto,
la mia armatura, ben connessa, che mi cingeva il petto,
d'oro adorna. Mi trascinò al fondo
un maculato mostro, fortemente tenendomi avvinto,
torvo, nella sua stretta; tuttavia mi fu dato
di riuscir a ferire l'orrida creatura colla punta
della spada; il pronto assalto tolse la vita
per mano mia alla possente fiera marina.
Così, spesso gli orrendi avversari
mi incalzarono con violenza; io li servii
colla mia cara spada, com'era conveniente... "
Il Poema di Beowulf
***
Eliran Kantor
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