Claude Monet, Bordighera
(1884; olio su tela, 65 x 80,8 cm; Chicago, The Art Institute of Chicago)
Claude Monet, Giardino a Bordighera
(1884; olio su tela, 65,5 x 81,5 cm; San Pietroburgo, Hermitage)
Claude Monet, Studio di piante di olivo
(1884; olio su tela, 73 x 60 cm; Collezione privata)
Claude Monet, La Valle di Sasso. Effetto di sole
(1884; olio su tela, 65 x 81 cm; Parigi, Musée
Marmottan Monet)
Claude Monet, Veduta di Ventimiglia
(1884; olio su tela, 65,1 x 91,7 cm; Glasgow, Kelvingrove Art Gallery and Museum)
Claude Monet, Ville a Bordighera (1884; olio su tela, 73 x 91 cm; Santa Barbara, Santa Barbara
Museum of Art Museum)
***
" un piccolo villaggio
immerso nel verde
tra i campi il ritorno è di fatto un approdo
una terra a lungo cercata
il luogo dove come e il quando è ora
ogni ora respirare
il senso di un tempo senza scosse
dove diventare vecchi e morire
è sciogliere i pesi in una giornata di vento
è inoltrarsi in tutte le stagioni con la stessa passione dell’estate
che cresce il fico l’orzo e l’ortica
una casa felice un piccolo eden che profuma d’infanzia
un tempo senza scoria in una dimora piccola piccola
dove il vento leggero e fresco volteggia
insieme ai molti uccelli anche i miei pensieri
e i sogni sono sentieri ai margini di un fiume che costeggia il bosco
alti pioppi chiassosi che si scambiano abbracci e convogliano tra i rami
lunghissime parole tralci di gelso e gesti bianchi di giglio
radure di silenzio prati in cui abbandonare alla rinfusa i segni del travaglio
di vivere ancora senza sufficiente sguardo alluvioni di cielo tra ruderi d’amore
e selvatici frutteti di incontri fagiani di memoria sopravvissuti alla caccia della dimenticanza
e
a perdita d’occhio selvaggia una vegetazione verdissima tra mille rigagnoli e fossi
d’acqua azzurra limpidissima per immergervi le piante e sentirsi pronti a spiccare il volo
oltre ogni baratro
tra muschi miracolosi e segrete civiltà arcaiche
tra licci di roveri e cipressi che pigolano nell’aria
uno sfrigolio elettrico di profumi e insaziabile
il rincorrersi dei fiori arancio e giallo e delle lamine di sole sulle foglie
l’oro come lavorazione magistrale di un artigiano su uno specchio
un labirinto a passo lento dove soglia tiepida
il frusciare del vento è immagine di suoni voci e rumori
come parole chiare di cifrari irrisolti luoghi dell’inconscio divenire della vita
fuori dalla realtà un luogo senza regìa
rifugio di sereno
finalmente uno stato
per essere "
Fernanda Ferraresso
***
Claude Monet
(Parigi, 1840 – Giverny, 1926)
Nessun commento:
Posta un commento
Ringrazio Tutti!
E' Gradito un Vostro Commento.