" Fammi tua lira al pari d'una selva:
se cadranno le mie con le sue foglie,
che importa? Un canto profondo, autunnale,
dolce benché dolente, il tuo tumulto
di gagliarde armonie trarrà da entrambi!
Tu il mio spirito sii, spirito fiero!
sii tu me stesso, o spirito ribelle!
I miei morti pensieri, vizze foglie,
caccia per l'universo a porre il seme
d'una nascita nuova! E con l'incanto
di questo verso - ceneri e faville
da un focolare non estinto - spargi
le mie parole in mezzo alla mia stirpe!
Sii per mia bocca alla terra che dorme
la tromba d'un profeta, ebbra d'annunzi!
Quando l'inverno sopraggiunge, o vento,
primavera può tanto essere indietro? "
Percy Bysshe Shelley (1792-1822)
" Ode al Vento dell'Ovest "
( Trad. Giovanna Bemporad, Poetessa )
***
Agostino Arrivabene
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